giovedì 4 ottobre 2012

Amanti perduti

Al terzo piano della casa numero trentatré,
in una stanza c'è un letto
e sul letto il ricordo
di due corpi amanti.
L'amore impossibile, l'amore sospettoso
ha lasciato qui un sepolcro.
Nella città nebbiosa i lampioni spenti
tengono compagnia ai palazzi,
l'amore è infetto, raffreddato,
non ha più consistenza e
sconsolato va a braccetto con la memoria.
Gli amanti, una volta c'erano,
ora sono svaniti tra rovi
di angosce e sussulti
dove le spine insidiose
hanno lacerato la conoscenza.
Una volta c'erano e
l'amore cantava canzoni leggere.
Gli amanti c'erano e tutto aveva
il sapore delle profumate ciliege rosse,
gli alberi avevano sempre gemme e fiori
ed era festa di sentimenti che coloravano il mondo.
L'amore rinnovava o faceva rinnovare
ogni volta l'esplosione di energia
che ha dato origine al mondo.
Come piccolo ruscello l'amore
è nato in montagna, vicino alle stelle
a cui affida i desideri.
Tra pietre lisce,luccicanti al sole,
spumeggia e frizza, ha fretta di
raggiungere la pianura per allargarsi,
per attraversare paesi e città
e sotto i ponti di asfalto e di ferro
diventare fiume ampio e possente.
Chi ha ostacolato il fiume
nella sua voglia di raggiungere il mare?
Chi ha impedito a questo amore la completezza?
Perché non gli hanno permesso di
afferrare i diamanti che brillano nel lago
dove la luna ha lanciato la sua luce e i suoi sogni?

             Autore : Ivana Tata @tutti i diritti riservati