lunedì 14 ottobre 2013

Popoli

Si incontrano popoli sul mare
che vengono dalla privazione, dalla pena,
lasciano amici e nemici,
abbandonano le terre del pianto,
fuggono la morte e la guerra,
vogliono dimenticare i poveri villaggi
abitati dalla fame e dalla malattia.
La speranza è un barcone malandato
che regge il mare come un nuotatore stanco.
Corpi e anime spezzate ma occhi allargati al futuro,
queste sono le genti che arrivano dal mare
e che al mare cattivo strappiamo
non per imprigionare, perseguitare,
denunciare, dileggiare, beffare.
Questo è il momento dell'umanità,
il momento di allentare le catene,
integrare, permettere azioni,
scusarsi, promettere, ammorbidire i cuori.
Nonostante a chi è sulla riva resta il dubbio,
lo smarrimento, la perplessità e sottovoce
rimescola la concordia e l'ostilità.

                                        Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati


sabato 12 ottobre 2013

Se mi togliete la buccia

Se mi togliete la buccia
si espande da me tutto
il profumo della mela verde
ed invade una terra
dove galoppano liberi i cavalli.
Su queste estese pianure,
sospese tra cielo e terra,
la mia identità spunta qua e là come
i piccoli fiori bianchi della fragola.
Non governo l'irruenza dell'ispirazione
ed essa dilaga prosperosa
tra i miei piccoli mondi spirituali...
e così passeggio su una spiaggia
ma non lascio orme sulla sabbia fine,
mi tingo dei colori di un'orchidea tropicale
e, come lei, sboccio alla sera
e alla mattina sono già appassita.
La paura, a volte, governa me
e quando cerca di atterrare
sul mio terreno fertile
e mostrarmi salate avventure
in cui furoreggia il male di vivere,
chiudo e spezzo questo libro nero.
Mi lascio governare dalla poesia
che mi penetra direttamente
e scioglie il nodo a tutte le strade
del quartiere che io tengo tra le braccia.
Queste vie dolorose per me
si liberano nel centro di un universo
dove esistono solo le aurore
e dove si gode del calore
della trasparente forza della luce.

                              Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati




mercoledì 2 ottobre 2013

Puma

In una luce chiara giochi
con i colori freddi, grigi e azzurri,
tu, come la neve danzi,
mulinando con leggerezza,
vieni nella mia piccola stanza
e mi aggredisci come un puma.
Chi sei tu?
Sei la colomba che cade in volo perché
la terra è lontana e il mare troppo ampio?
Sei l'Africa degli schiavi
che attraverso me chiedono vendetta?
Sei desiderio di ritorno al grembo materno
e nostalgia di fate e gnomi?
Sei presenza amica, dolce e amara allo stesso tempo
o fiammante  passione di vivere la morte
per poi risorgere?
Hai la voce pagana della ragazza nubile,
restata orfana dell'amore per sortilegio.
Il suo lamento ha addormentato
l' animale guardiano
ai miei piedi e non ho difesa.

                             Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati