martedì 31 luglio 2012

Domani sarà

Questo spirito che mi possiede
mi mette le ali e mi alza in alto
come un vento tempestoso,
mi fa planare come una dolce brezza
su una piana erbosa evitando i fossi scuri,
riconoscendo solo le aiuole colorate
dove cogliere i pensieri, pensieri come fiori.
Raccolgo un tesoro che non durerà?
Appassiranno i miei pensieri
lasciando solo un breve piacere per me
e per te memoria di parole vaghe.
Riuscirò a legare il mio tempo al tuo?
Cercherò di costruire un ponte che arrivi a te,
ma la moglie di Lot non dovrà voltarsi
indietro a salutare la città,
altrimenti accanto a te resterà
una statua di sale e niente altro.

                   Autore: Ivana Tata


giovedì 26 luglio 2012

Futuro


Aspetterò che si sieda accanto a me,
poi gli parlerò:
ascoltami, prendimi la mano,
io ho paura, tu hai paura,
ma finché il tempo scorrerà
la notte non sarà nera,
nella notte non cavalcherà il re feroce
con le sue armate a portare peste e sangue,
la notte sarà dell'amore fanciullo.
Ci sveglieremo domani con le braccia allacciate
e il sole acceso ci parrà di più forte splendore,
i palazzi della città apriranno le finestre
senza ciglia ma vivide  di mille colori,
le strade risuoneranno di rombi di motori,
di clacson squillanti, di frastuono,
ma questo sarà per noi vita.
Noi seguiremo l'amore cortese,
che ci porterà alla festa ,
scosterà da noi dolori e menzogne
mentre sfileremo sulla passerella
come indossatrici danzanti.
Le nostre mani amiche ci guideranno
verso orizzonti al di là dei quali
ci saranno affetti profondi
che non moriranno nel nulla
e finalmente saremo veri amanti.

                     Autore: Ivana Tata





mercoledì 18 luglio 2012

E questo è tutto

Dalle ombre si dipana il racconto,
ordinatamente si forma il gomitolo.
Da dove sono venuta ti chiedi,
il mare era basso, l'onda non arrivava alla riva
eppure son giunta a terra.
Non ricordo quando ho deciso di partire,
ma so che con lunga meditazione ho preparato la valigia.
Aspettavo, aspettavo il segnale e guardavo il cielo
sperando che non minacciasse pioggia.
Non ho preso l'aereo perché
il viaggio sarebbe stato troppo breve,
più lunga è l'attesa, più felice l'incontro.
Mi sono lasciata cullare da una zattera
per stancare la mia pena e far fremere il desiderio.
Ho riconosciuto la città che non ho
mai visitato, perché è la tua città,
sono entrata nella tua casa con leggerezza,
perché sapevo che mi attendevi
e questo è tutto.

         Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati




lunedì 9 luglio 2012

Sul tram

Una ragazza con un fiore in mano
sale sul tram e non vorrebbe mai partire,
i suoi occhi cercano fuori dal finestrino
quello che le ha aperto una visione azzurra,
che ha fatto volare la colomba  
su un mare ormai calmo.
Tornare a casa è troppo presto,
allungare si dovrebbe questo attimo,
la sera è di festa e il cuore ha voglia
di afferrare tutte le luci intorno
per brillare d'amore.
Aspetta, non andartene, viviamolo qui l'eterno.

Una donna seduta su di un sedile scomodo
ha fretta di partire, la giornata ha lasciato
sulle sue braccia stanchezza e fredda solitudine,
l'unica consolazione è il suo nido
dove l'attendono uccellini allegri.
Presto, presto si deve tornare perché
nella borsa non porta solo pane,
anche speranza e tenerezza d'amore
che potrebbero consumarsi e abbruttirsi.

In fondo al tram, in un sedile isolato,  
siede un uomo che pensa,  
pensa a se stesso e alla parte che interpreta.  
Innamorato stanco, deve parlare alla sua donna  
dell'amor che è stato, ora non più presente.  
Quella stella non si riflette più nei suoi occhi,  
non risplende, non illumina la strada,  
è avvizzita come le mammelle di una vecchia.  
Tornare a casa è pesante,  
accettare la sconfitta è difficile e   
non sa se il tram deve partire o restare.

                        Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati