mercoledì 25 gennaio 2012

I Padri


Ci vogliono insegnare molte cose i padri,       
non hanno però significato compiuto           
ma solo comunicazione emotiva,
hanno una dimensione teatrale
a cui aspiriamo o che rifuggiamo.
Ah ! Se potessero esistere solo
se li abbiamo amati,
se loro ci hanno amato !
Non sempre offrono la mano
e aiutano ad attraversare
boschi oscuri,
ti accarezzano spesso
con tra le mani aghi pungenti.
Raccontano storie che scricchiolano,
sono aironi con ali spezzate,
non sono in grado
di volare alto in azzurri cieli,
né di planare su pianure erbose e fresche.
Abbiamo bisogno del loro calore
ma essi stessi non sanno come scaldarsi.
Poveri padri temuti e odiati,
deboli padri che ci hanno deluso.
Padri che ci hanno spinto fuori
dal tepore della tana
ma non ci hanno insegnato
strade nuove e sicure.
Pochi di loro conoscevano la verità
e rispondevano al cenno
della nostra mano
mentre si allontanavano.
Noi figli siamo quello che
i loro pensieri hanno stampato.

                       Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati

sabato 21 gennaio 2012

Ode alla nave

Nave agile e superba, transatlantico,
correvi sui mari ma non avevi fretta di arrivare,
era più importante il viaggio,
che doveva rasserenare lo spirito,
soddisfare il bisogno di relax
con innumerevoli servizi collaterali,
ostentare ricchezza, superiorità,
provocare invidia.
Città galleggiante con a bordo
il meglio dello stile italiano
garanzia di qualità, bellezza e prestigio.
Tutto era magia, l'atmosfera era seducente,
sorprendeva l'unicità degli ambienti,
gli arredi laminati in foglia d'oro scintillavano.
L'ammiraglia era un omaggio al fascino.
Sofisticata, intrigante e attraente
come una bella donna
hai ingannato il capitano
che non ha saputo più controllarti.
Eri una giovane puledra dal manto
setoso e lucido a cui impreparati fantini
volevano far  fare inchino
ma non hanno considerato l'ostacolo.
Riversa su un fianco ora
trascini con te in fondo al mare
anche giovani vite senza colpa alcuna.

                             Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati


martedì 17 gennaio 2012

Sconfitte

Ho combattuto,
il suono e il ritmo delle battaglie
hanno impresso e trasmesso
emozioni e stati d'animo
evocativamente e potentemente,
ma il loro significato
non è stato appreso,
nulla si è compiuto,
solo sconfitte.

     Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati


                       
                            

sabato 14 gennaio 2012

Per Milano


Passeggio, calpesto il sagrato.
il Duomo è rosa,
l'aria ha i colori di un bambino appena nato,
i piccioni sono raggi
che infrangono la sera appena arrivata
che lentamente e placidamente
contlempa tutta la piazza e sorride.
Aiuta il barbone a crogiolarsi
nella sua pigrizia, nella sua astenia.
affretta la cinese con i suoi foulards
e il venditore di palloncini
a raccattare la merce mentre
ripercorrono le loro segrete promesse.
Presto farà accendere i lampioni
e smetterà il suo canto,
ma deve ancora accompagnare
le vittorie e le sconfitte di quelli
che stanno tornando a casa.
Sotto la Galleria
la folla si muove
mentre i manichini dalle vetrine
osservano e amano
i loro simulacri irrangiungibili
e invidiano la loro vitalità stracciona.
In piazza della Scala
i quattro allievi di Leonardo
aspettano che qualche ragazza
li inviti a ballare,
la loro gioventù immortalata
vuole avere ragione sulla fama.
Le acque dei Navigli
guardano ammirate
sulle loro sponde
gli innamorati che si baciano,
ma di notte ben altro accade.
Non tutti i cuori
sono sereni e limpidi
e compiono qualche peccato.
Ambrogio nella sua Basilica
recita stupende omelie
ma non ci sono
né pagani né cristiani
ad ascoltarlo.
Il Castello è tutto un giardino chiassoso
tutti ansiosi e impazienti
corriamo incontro alla bella stagione
per lasciarci alle spalle
il peso delle incertezze.
Al Pirellone si respira
sempre una tensione irreale,
ma la città non è una zavorra
il suo carro è pieno
di deliziose provviste.
Poi la notte stende il suo velo
e rivela con le innumerevoli luci
che Milano è una metropoli.

                                 Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati

martedì 10 gennaio 2012

Quel che resta

Col passare del tempo
il dolore si attenua.
Col passare del tempo
la passione di Cristo è compiuta
e quel che resta
è solo il legno venerato.
Non spuntano più dalla terra scura
fronde spinose su cui  
muoiono i passeri,
ora vi nascono foglie d'erba
rade, piccole e deboli
ma con coraggio si elevano verso il cielo
a chiedere una pioggia tremula
che doni loro vigore
e la speranza di crescere.
Quel che resta del dolore
è una farfalla con le ali nere
che leggera finisce tra le fiamme
e si estingue sfrigolando.
Come onda che sbatte sugli scogli
e lascia brandelli di vita ritirandosi
il dolore riemerge
ma ora è lavato, pulito.
Ha lasciato le sue amarezze,
la sua rabbia, la sua vendetta,
ha abdicato al perdono.
Più non grida,
semplicemente svela piano
il suo tormento.
           
            Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati




giovedì 5 gennaio 2012

Appunti per non perdere l'Amore

"Amor che a nullo amato amar perdona"....
Perdonami Amore se ho lasciato
inadempiute le voluttuose notti,
se non ci sono state al risveglio
radiose giornate in tua compagnia.
Il mio amore era ideale,
era sogno e pensiero per la mente,
ma nonostante era concreto,
era compiuto e vero.
Eravamo solo al primo gradino
della scala lunga e ripida
e se osavamo posarvi il piede
potevamo entrare nella casa
dalle ampie finestre che lasciano entrare
raggi di sole e fresca aria profumata,
dove la luce è accesa anche di notte.
Qui potevamo godere della vita
quando essa è giovane, gaia e vigorosa.
Perdonami Amore perché ho lasciato
che le voci della paura e della saggezza
ci tormentassero e ci sussurrassero
con infimo respiro
quelle parole prive di verità.
Perdonami Amore
ma quando abbiamo sentito su per la scala
passi pesanti, funebri
che s'acquattavano nel buio,
le nostre mani non si sono afferrate,
non ho potuto impedire che tu ruzzolassi.

                         Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati


martedì 3 gennaio 2012

Valzer

La politica, l'economia, la finanza
si tengono per mano e fanno un girotondo,
ballano intorno al palo
che solo loro vedono.
Intanto  il vento del mattino
porta via il cappello all'uomo
che sta andando al lavoro
e forse quando arriverà
non lo faranno entrare.
Chiuso per ristrutturazione !!
L'economia, la politica, la finanza
ballano la quadriglia.
Intanto una pioggia gelida
bagna una giovane donna senza ombrello,
sta andando dal dottore
e quando arriverà
il bambino non ci sarà più.
Senza servizi non si può fare famiglia !!
La finanza, l'economia, la politica
ballano il valzer
e intanto il povero vecchio
si copre le spalle con una coperta troppo stretta
perché il valzer
l'ha colto di sorpresa
e ha dovuto dire addio alla pensione.

                       Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati