venerdì 14 dicembre 2012

Auguri Natalizi

Fuori dalla finestra
vedo cadere la neve
e mi par di sentire un trillo
e scorgere una piccola scintilla
ad ogni fiocco che si posa in terra,
sono i miei sogni ed i tuoi.
Prima di sera un tappeto bianco
ricoprirà la strada e il giardino,
i bambini faranno pupazzi di neve
e noi appenderemo al nostro albero
la felicità e i miracoli
che ci meritiamo da tanto tempo.

         Autore : Ivana Tata  @tutti i diritti riservati





mercoledì 12 dicembre 2012

Il Natale dopo la fine del mondo

Qualcuno è venuto a raccogliere
ciò che è restato.
Non è corpo, non è anima
ma memoria.
Il redentore salverà
tutti i sospiri,
non grida, non pianti
porterà via
ma simboli trasparenti
e .... li trasfigurerà in Paradiso?



lunedì 26 novembre 2012

Tango

Ho ballato un tango incantato
che invocava il duello,
che espiava per il mio amore,
vestita di seta ho vissuto una milonga
con il mio ballerino.
Il vestito era troppo leggero
e la musica della chitarra
creava un inquieto abbraccio.
Sei stato tu il mio sole
sotto il quale ho lasciato
bruciare la mia pelle bianca,
attore affascinante sulla scena
ho sempre battuto le mani per te,
ma il sipario è calato troppo presto.

        Autore: Ivana Tata


venerdì 23 novembre 2012

Un'estate fà

Devo attraversare di nuovo
l'oceano che mi tiene lontano,
uccello migrante devo
cercare nuovi paesi assolati
e anche il mio dolore è stanco.

E' trascorsa appena un'estate
da quando i nostri cuori
erano rami verdi che si
attorcigliavano l'uno sull'altro
per formare un nido d'amore.


     Autore: Ivana Tata



sabato 17 novembre 2012

Prigione

Non potevo fuggire da quella prigione,
non avevo esperienza, non avevo
impudenza né risolutezza,
piccola bambina di vetro
tra lanci di pietre di fango e paura.

Non avete voglia di ascoltare
le mie inquietudini?

Allora  posso raccontarvi
di bianche braccia amorose
che cullavano i sogni fatati
dei riccioli d'oro,
ma questo non era mio.

Però erano miei i grandi occhi
attraverso i quali potevo contemplare
attimi di cielo e mi sorprendevo.
La mia voce affidata al vento
raggiungeva luoghi lontani
e là cantava.
La mente creava giochi e feste
e con questi si allietava
e la mia stanza 
si riempiva di stelle.
Attraverso la serratura
Alice entrava nelle meraviglie
ed era libera.
  
            Autore: Ivana Tata






mercoledì 14 novembre 2012

Fine di un amore

Sto andando via,
sono vicino all'ascensore,
scendo in strada e vago
tra la gente della via,
seduta sulla pietra della piazza
nella mente uno strazio
e nel cuore sangue ostile,
le mie parole nella tomba
E' difficile ed inutile difendere
questo amore.
Restano vaghi contorni,
labili memorie di doni incompiuti,
concessioni fatte e poi dimenticate
e poche gocce di dolce succo.
Un amore con
troppe ombre al mattino
e poca luce alla sera
va abbandonato.

     Autore: Ivana Tata



sabato 10 novembre 2012

Bianco volo

Hanno tolto le acque al naviglio,
bloccate non so dove,
volano bianchi gabbiani,
cavalcando correnti invisibili
e lanciando rauche grida,
si tuffano nelle pozzanghere
che restano e rapidi risalgono
nell'aria che vibra di sole.
Profili arcuati venuti da lontano
il loro bianco volo
così soave e pulito ci
offre immagini di purezza
e non sai che...
si vive anche di rifiuti.

Convoco davanti a me
le mie stelle occulte
e le segno ad una ad una
sulla lavagna dalla parte dei cattivi,
di buoni ne mancano.
Sì, si può vivere anche di rifiuti.

       Autore : Ivana Tata



domenica 4 novembre 2012

Serata

Sotto i portici del centro-città
la folla si sofferma davanti alle vetrine,
è l'ora in cui si accendono le luci,
è l'ora di cercare ristoro
nelle sale affollate.

La compagnia non sempre aiuta,
gli sguardi non sono sereni,
da tavolo a tavolo salta
una certa tristezza.
Le parole si rompono e
sbattono come onde contro
barriere antimareggiata,
spumeggiano e poi si afflosciano
su di una infertile attenzione.
La cerimonia è cominciata
ed è già finita e mentre il
 corteo di bicchieri colorati va e viene,
ci siamo scambiate menzogne
ed ora possiamo tornare a casa
con la mente più leggera.

Per strada la notte sparge
fragranze puerili scrostate e
con molte increspature
e ombre di solitudine.

                      Autore : Ivana Tata @tutti i diritti riservati




sabato 20 ottobre 2012

Ia scelta

Disse "avrai" ed era una promessa.
La terra ben coltivata
promette messi in abbondanza,
corteggiare una donna
è garanzia d'amore,
il dono portato ad un bimbo
è assicurazione di gioia.
Ci è stata fatta promessa
che  avremmo vinto la colpa,
saremmo stati capaci di dominarla.

Disse "abbi" ed era un ordine.
Le stagioni osservano il loro ritmo,
gli animali in calore
adempiono al loro istinto,
l'orologio doverosamente
segna il tempo che passa.
Se abbiamo rispetto
per la legge divina
dobbiamo scacciare il male
che è in noi e nel mondo.

Disse "puoi" ed era una scelta.
Le leonesse mirano alla preda
più debole andando a caccia,
le ragazze selezionano i vestiti più belli
per andare alla festa.
il goloso preferisce il pasticcino
più invitante del vassoio.
Ci è stato dato il libero arbitrio,
se vogliamo possiamo abbracciare il peccato
oppure scalare le vette più alte
e raggiungere le stelle.

Ma promessa, ordine e scelta non sono separate.
Nello scegliere la via giusta quanta parte
ha la predestinazione a farci cadere
nel fossato umido e nero?
Siamo liberi, ma quanti devono obbedire
e tacere per non essere sopraffatti?

Ho aperto le finestre della mia mente
e del mio cuore per carpire il segreto.
Cerco risposte nell'acqua sporca del naviglio,
seguo la corrente che porta via la busta di plastica,
plastica non degradabile che resterà ai posteri
come resterà non rivelato il mistero
dell'uomo che può scegliere.


                      Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati









mercoledì 10 ottobre 2012

Reality

In fondo al giardino
la statua di pietra osserva il vento
fare la riga alla aiuola dei tulipani.
Una ferita appare nera se è profonda
e dai rami degli alberi pendono ragnatele,
nel giardino deserto è prigioniero
ogni sentimento e ha fame.

Non c'è copione nel reality
e la realtà è distante e fittizia
e per questo sembra facile interpretarla,
ma il dramma non è fantasia,
l'eliminazione avviene comunque.
La nomination è di uno solo,
di una sola statua di pietra
in un giardino deserto.

                    Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati



giovedì 4 ottobre 2012

Amanti perduti

Al terzo piano della casa numero trentatré,
in una stanza c'è un letto
e sul letto il ricordo
di due corpi amanti.
L'amore impossibile, l'amore sospettoso
ha lasciato qui un sepolcro.
Nella città nebbiosa i lampioni spenti
tengono compagnia ai palazzi,
l'amore è infetto, raffreddato,
non ha più consistenza e
sconsolato va a braccetto con la memoria.
Gli amanti, una volta c'erano,
ora sono svaniti tra rovi
di angosce e sussulti
dove le spine insidiose
hanno lacerato la conoscenza.
Una volta c'erano e
l'amore cantava canzoni leggere.
Gli amanti c'erano e tutto aveva
il sapore delle profumate ciliege rosse,
gli alberi avevano sempre gemme e fiori
ed era festa di sentimenti che coloravano il mondo.
L'amore rinnovava o faceva rinnovare
ogni volta l'esplosione di energia
che ha dato origine al mondo.
Come piccolo ruscello l'amore
è nato in montagna, vicino alle stelle
a cui affida i desideri.
Tra pietre lisce,luccicanti al sole,
spumeggia e frizza, ha fretta di
raggiungere la pianura per allargarsi,
per attraversare paesi e città
e sotto i ponti di asfalto e di ferro
diventare fiume ampio e possente.
Chi ha ostacolato il fiume
nella sua voglia di raggiungere il mare?
Chi ha impedito a questo amore la completezza?
Perché non gli hanno permesso di
afferrare i diamanti che brillano nel lago
dove la luna ha lanciato la sua luce e i suoi sogni?

             Autore : Ivana Tata @tutti i diritti riservati





domenica 30 settembre 2012

La vita è adesso

La vita di un artista si può
rappresentare nella parola "sensibilità".
Poeti, pittori, attori, cantanti
hanno afferrato della vita tutte le emozioni,
lasciando agli scienziati il compito
di raccoglierne il lume dei perché.
I capi di stato hanno studiato
della vita i canoni e le leggi
e assieme ai conquistatori e agli eroi
hanno sopito la brama di giustizia.
Essi sono raffigurati dalla parola "benevolenza".
La vita degli operai e degli artigiani
si può illustrare con la parola "lavoro".
Grazie ad essi abbiamo messo da parte
il capitale per una vita agiata.
Qual è la parola che racchiude la mia vita?
Questa vita che mi guarda male
è la mia vita.
Di tante vite io ho avuto questa,
l'ho percorsa a passi stentati,
inciampando nei miei sogni.
Ad ogni crocevia ho aspettato invano,
sotto il sole cocente o sferzata dal vento freddo.
A volte, quando ho paura,
penso di ingannarla questa vita
che si nasconde a me e si fa mistero.
Volgo lo sguardo altrove a cercare
un'insegna, una luce per ridere
degli equivoci della sua esistenza.
Conquisterò l'abilità a vedere
che la vita è adesso?
Quale sarà la parola che
dovrà presentare la mia vita domani?

                                    Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati



giovedì 27 settembre 2012

Di nuovo


I ragazzi tornano a scuola,
i piccoli tenendosi per mano,
i grandi abbracciati a due, a tre, a quattro.
E' tornata la stagione triste
dicono tutti, ma a me piace
per i suoi colori sbiaditi e ramati.
Ora siamo più calmi
in attesa del grigio che verrà;
non c'è frenesia, c'è sapienza,
c'è assuefazione al lavoro,
consapevolezza dell'alternarsi
del tempo misurato dall'anima
piuttosto che dall'orologio.
Questo tempo non avrà mai fine,
anche se moriranno fiori e foglie in autunno;
questo tempo è misurato dall'anima lento, lento
per dar modo al pensiero di sottrarsi al dolore
e setacciare con rete a trama fine
i momenti di gioia vissuta e
recuperare i significati delle esperienze avute.
Le esperienze cambiano gli animi,
il tempo passato diventerà storia
e il tempo che verrà sarà futuro,
ma viaggeremo sempre.

                            Autore: Ivana Tata




martedì 18 settembre 2012

Nonostante il dolore

Quaggiù non sono mai stata a casa mia
e forse neanche lassù avrò nido.
Ho scalato tutte le vette della tristezza,
non trovando protezione sotto le ali della mia chioccia.
Ho fatto naufragio in un mare di silenzio,
intorno a me niente musica di sentimenti,
niente bellezza di passioni,
sempre altrove era l'amore.
Ho voglia di urlare ora
e non nascondermi per la vergogna
di essere un errore.
Il sole illumina e scalda
anche me nonostante
questa coperta nera che
vuoi buttarmi addosso.

                 Autore: Ivana Tata




mercoledì 5 settembre 2012

La luna

Tra cielo e terra
la luna sopra di me
mi sorveglia e mi consiglia,
io, sola, ascolto i versi che mi suggerisce.
Versi che suonano chiari, forse ancora inesperti
ma che, delicatamente, si abbandonano al mio pensiero
ed esplodono in una luce azzurra
come i raggi della luna che li ha dettati.
Distante dai dolori,
distaccata dai desideri,
mi sento una signora,
anche se appaio meno di quello che sono,
e cerco di regnare sulle fasi della mia esistenza.

                      Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati


domenica 2 settembre 2012

Camminare e vivere

Per attraversare il mare
anche una barchetta di legno può bastare,
ma la vita è differente.
Attraversare la vita,
scegliere la pista giusta è fatica.
Tenere lontano la nera fortuna,
consacrare al suo altare
amore, ambizione, sogni, necessità
per svegliarsi solo quando c'è il sole.
Procedere a tentoni non si può,
programmare ogni cosa è noioso,
lasciarsi andare alle pazzie
del tempo presente è criminale,
non spostarsi di un passo
senza assicurazione è infido,
ottusamente scrupoloso.
Vivere e sfiorire come un fiore
per svelare il mistero.

                 Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati



mercoledì 29 agosto 2012

Potrebbe accadere

Potrebbe accadere che il cieco veda,
potrebbe accadere che il muto parli.
Accadrà a me che il vento
porti voce del dio forte e bello?
Egli è il saggio dominatore della natura umana,
il portatore di fiaccole  rilucenti di  affetti.
Tormenta e lacera il cuore ma
non rifuggo di pagare questo pedaggio,
isola pedonale dove mi sento libera
di camminare al centro della strada;
cortocircuito dentro di me dopo che
ho illuminato troppo le stanze dell'anima.
Accadrà che mentre cerchi
la parola esatta per manifestarti a me,
l'espressione del mio viso sarà sfiorita,
la gola sarà secca e non potrò risponderti.

                                          Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati




giovedì 23 agosto 2012

Giovinezza

Lontano dai giochi infantili,
lontano dalle tenerezze dell'adolescenza
a volte tristi, perduti in sé stessi,
a volte eccitati come bambini
davanti ad una sorpresa,
è così che comincia la giovinezza,
con la certezza che l'attende l'estate.
Comincia così salutando coraggiosamente
la vita che è sicura di cambiare,
corre temeraria verso nuove scelte,
ama con slancio e furore,
desiderosa di colmare in fretta la sete.
E' pronta ad afferrare e a farsi sedurre
dalle più faticose dottrine
e generosa come una santa,
dona miele e panna alle vie oscure del destino.
Per lei è più vero il sogno incerto
che la serena realtà,
perché così deve essere la giovinezza,
spavalda, audace, guascona,
sempre pronta alla sfida.
La giovinezza non vuole morire,
non vuole dimenticare, vuole restare
accanto ai sentimenti d'amore,
accanto alle belle giornate di mare e di sole
in una perenne ebbrezza festiva
che abbiamo condiviso io e te.

                            Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati





domenica 12 agosto 2012

Non conosco

Non conosco l'Amazzonia
e vorrei viverla.
Vorrei vivere il verde della foresta,
i suoi alberi giganti abbracciati alle liane,
 che si tengono stretti stretti affinché
 nessuna orma calpesti il suo cuore
dove è custodito un segreto.
Farfalle e pappagalli dai mille colori
giocano con i bambini indio dai lunghi capelli,
mentre il grande fiume, cantando la sua magia,
 mi trasporta e mi perde sotto una pioggia perlata.
Ascoltando le gocce grondare dalle larghe foglie
non ho più bisogno di te.

Vorrei vivere il sole, l'azzurro
del mare che circonda le isole
dell'Oceania che non conosco.
Polinesia, isole coralline, montagne di fuoco
da dove partono i giovani uomini uccello
che invocano e raccolgono il favore del dio
dopo la danza propiziatrice.
Spiagge  di sabbia fine e palme di cocco
che fanno corona  a fanciulle dai seni nudi
che mi porgono ghirlande di fiori profumati
sussurrandomi con le piccole labbra
che l'amore è lontano.

Non conosco i Deserti e vorrei viverli.
Vorrei vivere il giallo e il rosso-arancio
della sabbia su cui facevano scorrerie i predoni,
mentre le voci delle belle velate dell' harem
gridavano il loro silenzio al vento Ghibli.
Sdraiata su cuscini di seta ricamati di perle e oro,
tra profumi speziati e sensuali, ascolto
Shahrazàd che mi racconta della favola
che ho vissuto e dell'amore che ho dimenticato.

Vorrei vivere i Ghiacciai che non conosco,
vorrei vivere il bianco della neve
che abbaglia e acceca e mi gela il respiro
mentre cerco di salvare il piccolo di foca
dal cacciatore feroce
che vuole vendere la sua pelle.
Mi salverò anch'io allontanando
la tua gelida immagine dal mio schermo.

         Autore : Ivana Tata @tutti i diritti riservati


martedì 7 agosto 2012

Divorzio

Eccoci, siamo tornati alla fonte,
l'idillio è stato breve
e non privo di imprudenze,
la poesia che l'accompagnava
cantava menzogne, ma cantava,
illustrava la dolcezza di una disputa d'amore
dove uscivamo sconfitti ora l'una ora l'altro.
La fonte a cui torniamo versa acqua amara
perché non siamo contenti,
sento che ci mancheremo.
Dalla cima del monte
la discesa sembrava facile,
ma la salita è stata dura.
Tutto è mutato, senza che
siano state cambiate le vesti al futuro.
Prima facevamo sogni su di noi,
ora da sveglia ho compreso, ho chiarito
le risposte che volevi da me.
Queste risposte però sono come
i pesci del mare che non conoscono
i confini delle acque territoriali
e invadono i mari altrui
finendo nelle reti di pescatori stranieri.

      Autore: Ivana Tata



martedì 31 luglio 2012

Domani sarà

Questo spirito che mi possiede
mi mette le ali e mi alza in alto
come un vento tempestoso,
mi fa planare come una dolce brezza
su una piana erbosa evitando i fossi scuri,
riconoscendo solo le aiuole colorate
dove cogliere i pensieri, pensieri come fiori.
Raccolgo un tesoro che non durerà?
Appassiranno i miei pensieri
lasciando solo un breve piacere per me
e per te memoria di parole vaghe.
Riuscirò a legare il mio tempo al tuo?
Cercherò di costruire un ponte che arrivi a te,
ma la moglie di Lot non dovrà voltarsi
indietro a salutare la città,
altrimenti accanto a te resterà
una statua di sale e niente altro.

                   Autore: Ivana Tata


giovedì 26 luglio 2012

Futuro


Aspetterò che si sieda accanto a me,
poi gli parlerò:
ascoltami, prendimi la mano,
io ho paura, tu hai paura,
ma finché il tempo scorrerà
la notte non sarà nera,
nella notte non cavalcherà il re feroce
con le sue armate a portare peste e sangue,
la notte sarà dell'amore fanciullo.
Ci sveglieremo domani con le braccia allacciate
e il sole acceso ci parrà di più forte splendore,
i palazzi della città apriranno le finestre
senza ciglia ma vivide  di mille colori,
le strade risuoneranno di rombi di motori,
di clacson squillanti, di frastuono,
ma questo sarà per noi vita.
Noi seguiremo l'amore cortese,
che ci porterà alla festa ,
scosterà da noi dolori e menzogne
mentre sfileremo sulla passerella
come indossatrici danzanti.
Le nostre mani amiche ci guideranno
verso orizzonti al di là dei quali
ci saranno affetti profondi
che non moriranno nel nulla
e finalmente saremo veri amanti.

                     Autore: Ivana Tata





mercoledì 18 luglio 2012

E questo è tutto

Dalle ombre si dipana il racconto,
ordinatamente si forma il gomitolo.
Da dove sono venuta ti chiedi,
il mare era basso, l'onda non arrivava alla riva
eppure son giunta a terra.
Non ricordo quando ho deciso di partire,
ma so che con lunga meditazione ho preparato la valigia.
Aspettavo, aspettavo il segnale e guardavo il cielo
sperando che non minacciasse pioggia.
Non ho preso l'aereo perché
il viaggio sarebbe stato troppo breve,
più lunga è l'attesa, più felice l'incontro.
Mi sono lasciata cullare da una zattera
per stancare la mia pena e far fremere il desiderio.
Ho riconosciuto la città che non ho
mai visitato, perché è la tua città,
sono entrata nella tua casa con leggerezza,
perché sapevo che mi attendevi
e questo è tutto.

         Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati




lunedì 9 luglio 2012

Sul tram

Una ragazza con un fiore in mano
sale sul tram e non vorrebbe mai partire,
i suoi occhi cercano fuori dal finestrino
quello che le ha aperto una visione azzurra,
che ha fatto volare la colomba  
su un mare ormai calmo.
Tornare a casa è troppo presto,
allungare si dovrebbe questo attimo,
la sera è di festa e il cuore ha voglia
di afferrare tutte le luci intorno
per brillare d'amore.
Aspetta, non andartene, viviamolo qui l'eterno.

Una donna seduta su di un sedile scomodo
ha fretta di partire, la giornata ha lasciato
sulle sue braccia stanchezza e fredda solitudine,
l'unica consolazione è il suo nido
dove l'attendono uccellini allegri.
Presto, presto si deve tornare perché
nella borsa non porta solo pane,
anche speranza e tenerezza d'amore
che potrebbero consumarsi e abbruttirsi.

In fondo al tram, in un sedile isolato,  
siede un uomo che pensa,  
pensa a se stesso e alla parte che interpreta.  
Innamorato stanco, deve parlare alla sua donna  
dell'amor che è stato, ora non più presente.  
Quella stella non si riflette più nei suoi occhi,  
non risplende, non illumina la strada,  
è avvizzita come le mammelle di una vecchia.  
Tornare a casa è pesante,  
accettare la sconfitta è difficile e   
non sa se il tram deve partire o restare.

                        Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati













sabato 30 giugno 2012

Forse

Forse il sole non mi scotta,
forse l'acqua non mi bagna,
però sono arsa e brucio di dolore,
però grondo gocce di delusione.
Sono presente all'Ufficio oggetti smarriti
se mi cercate,
sono il pesce sfuggito dalla rete
che boccheggia nella mano di un bambino.

Eppure mi sveglio ogni mattina
e riesco a distinguere nella stanza buia
raggi di luce che illuminano
i miei mobili, i miei libri, i miei vestiti.
Ho un'altra possibilità,
il giorno è nuovo e 
nuovo è il suggerimento per affrontare
questa straordinaria avventura
che è la vita

       Autore: Ivana Tata



giovedì 28 giugno 2012

Sogni

Le stelle nella notte sono luminose,
al mattino sono spente.
Tu ragazza della notte,
arrivata sin qui non sai neanche tu
da dove e perché,
sorridi al giorno
ma i tuoi occhi sono spenti
come sono spente le stelle.
Indossi mestizia e amarezza
sulla tua pelle nuda d'amore
e per affidarti alla vita
sogni cattedrali medievali alte e solenni,
dove autorevoli arcivescovi
ti incoronano regina accanto al tuo re.
La ragazza portata al fiume da Garcìa Lorca 
è ancora ragazza
e bagna le bianche braccia
tra emozioni lontane
e le stringe al suo petto.
La ragazza sogna,
sogna luoghi e gesti non suoi,
ogni luogo ha la sua musica,
ogni gesto il suo tono.
I sogni rispondono alla sua richiesta,
le assicurano un futuro non malato,
imprigionato dall'oppressione.
I sogni fanno a brandelli le sue incertezze,
ridanno fuoco alla sua mente
e le suggeriscono che non sono le fibre
che rendono vivo il suo cuore
ma i sentimenti che vi albergano.

         Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati



giovedì 21 giugno 2012

Tristezza nella notte

Milano, notte, sponde del naviglio,
ai tavolini dei locali pubblici 
sono seduti ragazzi svegli
che cercano di afferrare momenti gaudenti
ad una gioventù vibrante di entusiasmo.
La musica e il frastuono escono dai  bar 
e vanno a disturbare qualche assonnato impaziente. 
L'acqua riflette le luci della strada ed esse 
si increspano con il moto delle onde,
la luna è bassa e sembra baciare i ponti,
basterebbe una piccola scala
appoggiata al parapetto per cavalcare
quel tondo luccicante astro.
La notte blu si bagna nell'acqua nera
là dove  un giovane uomo 
ha lasciato volare via
il passero dal suo cuore
e ora col palmo della mano 
raccoglie solo note di sgomento
suonate dalla follia dell'afrodisiaca bevanda.
L'acqua cattura l'occhio e 
nuotare verso un mare consolatorio
sembra facile.
L'acqua laboriosa
che tanta forza ha portato 
alla città nei secoli scorsi,
gli suggerisce di sfuggire
al fato mentitore e
di tornare al giusto evento.
Milano aspetta e accoglie.

            Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati









sabato 16 giugno 2012

Foto

Ho allineato sul tavolo
tutte le foto che rappresentano la mia vita:
foto di bambina, di ragazza, di giovane madre.
Ogni scatto, ogni evento ha un significato,
è promessa, impegno, assicurazione, garanzia,
consapevolezza di progetti incompiuti,
di cose ancora da fare,
Ogni foto non è un momento fermo
ma continuo, è un inizio e una fine,
che si ripete sempre senza sosta
e il tempo non può arrestarsi,
non possiamo riavvolgerlo come un film,
ma ripartire da quel punto
e cercare nuovi orizzonti.

Con una sola occhiata posso
abbracciare una intera esistenza,
una identità vissuta, decisa da me
e allo stesso tempo condizionata dal destino.
Non mi resta che stare sulla scena,
riempiendo di senso la vita,
lasciando di lei un'orma con un valore.

                          Autore: Ivana Tata  @tutti i diritti riservati










lunedì 11 giugno 2012

Al Poeta

Abbandona i deserti, le terre desolate
della memoria stanca e affannata
dalle cose che spesso accaddero
Adesso è il tuo tempo,
è un tempo nuovo
portato dal vento alacre della fortuna.
La sorte conserva sempre fiori colorati,
anche se si modifica e si confonde
e lascia segni penosi sulla pelle
e sull'anima esplorata e vangata
da emozioni improvvise e violente.
Adesso è il tuo tempo,
agisci, attraversa il mare,
ora è calmo, ora non ha onde ruggenti,
la tua barca veleggerà salda
sulle acque blu cobalto,
spinta da una forza sapiente e buona.
Agisci, partecipa
anche se il trionfo non è sicuro,
giovane poeta delle verità dimenticate,
espandi sul mondo la tua aura
di petali profumati.
Adesso è il tuo tempo,
è il tempo del risveglio
con la tua fiamma bruceranno
tutte le promesse mancate,
il tuo canto s'innalzerà
e veloce libererà la speranza prigioniera
che grazie al tuo cuore generoso
ti porterà verso l'estasi
dove cavalcherai tempeste
per uscirne vittorioso.

           Autore: Ivana Tata  @tutti i diritti riservati




giovedì 7 giugno 2012

Tu non mi vedi

Tu non mi vedi
ma io ci sono.
Sono il mare che odi
nella conchiglia;
sono la terra che hai
arato e seminato
ed ora è tutta fiorita;
sono la musica che
tu suoni sfiorando
i tasti del piano di Chopin;
sono il film che rivedi
volentieri più volte;
sono il cibo che
gusti con delizia.
Nell'alternanza di
speranza e scoramento
ti aspetto, arriverai,
ma la festa non sarà qui;
altri luoghi, altri tempi
accoglieranno il tuo pieno amore
e allora sentirò forte
urlare il mio nome.
                 Autore: Ivana Tata  @tutti i diritti riservati







sabato 2 giugno 2012

Sassofonista

Il suonatore di sassofono
con la sua melodia
esprime la nostalgia
per il paese da cui proviene,
il dolore e la rabbia per
non aver trovato qui la sua fortuna.
Emigrare per seguire
quello che si ha dentro,
specchiarsi negli altri popoli
e mordersi la vita
boccone su boccone.
                Autore: Ivana Tata  @tutti i diritti riservati


domenica 27 maggio 2012

Sensazione

Qualcuno ha tracciato per me
una strada con molte curve,
l'arrivo era lontano,
la notte era fredda
e l'alba mi ha trovato
con i buchi nelle scarpe.
I giorni trascorsi sono sfioriti
ma non passati,
il tempo resta e
vuole fare a meno di me.
Il sole sta tramontando
e colora tutto di rosso.
Il colore rosso è passione
e scalda..., ma io ho freddo!
Ciononostante sento in me
la farfalla appena uscita
dal suo bozzolo.

             Autore: Ivana Tata  @tutti i diritti riservati










giovedì 24 maggio 2012

Ricordi

Scrivendo spero che le parole
possano affievolire il mio lagno.

I ricordi offendono
la canzone della mia vita
e come cornacchie
gracchiano sul mio capo.

Non mi resta che raccogliere
i sassi che impediscono
il mio cammino e
costruire con essi.

                         Autore : Ivana Tata   @tutti i diritti riservati






martedì 15 maggio 2012

Viaggio

Ho viaggiato per molti secoli,
secoli moderni e secoli antichi,
ho incontrato
capitani di popolo coraggiosi e generosi
che anteponevano le regole a loro stessi,
altri capitani non seguivano le regole
anzi si consideravano superiori ad esse.
I popoli pazienti hanno osannato
il loro capitano fino a quando hanno potuto.
I popoli giovani che non sopportavano l'attesa,
hanno agito, hanno cercato
la via più facile per la verità e l'abbondanza.
Le filosofie sono apparse e scomparse
come quei fiori che durano solo un giorno.
La scienza e la tecnica hanno rubato
alla sapienza degli dei
la conoscenza per curare i mali,
la forza per vincere il tempo e lo spazio.
Artisti hanno copiato la bellezza che esisteva
o l'hanno ricreata con i loro occhi.
Il destino ha assorbito
tutte le pene degli uomini,
dopo che le illusioni sono state consumate
e le certezze fallite.
Ho sognato la sacralità della vita
e l'imperfezione del mondo,
al risveglio tutto mi è sembrato
sbiadito, privo di luce, estraneo,
lontano dalla fede, esiliato nel nulla.

       Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati



sabato 5 maggio 2012

L'autunno della Speranza

I colori del bosco
sono come la Speranza.
Il verde delle tenere foglioline appena nate
è la Speranza giovane, fresca
che ha appena iniziato a sperare.
Il verde più scuro delle foglie mature
è la Speranza attiva
che si dà da fare, si muove,
anche s'inquieta, ma è forte,
non chiude mai gli occhi.
Conversa con gli uccelli
che beccano sui rami,
ascolta il mormorio dei bruchi e
delle larve che rodono i tronchi
e a poco a poco anch'essa si consuma.
Ora somiglia più alle foglie gialle
che temono il vento che le porta via.
La Speranza divaga, si distrae,
non è più ferma, stabile,
tentenna spesso e spesso geme.
Muore
come muoiono le foglie d'autunno
che diventate brune
si accartocciano su sé stesse.

        Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati









sabato 28 aprile 2012

Tentazione

La luna sta in alto
sopra la via tra i due ponti
dove passano veloci bus e auto
e il rombo dei loro motori
non è romantico.
La musica che arriva
dalla finestra di fronte è rock e pop
e non accarezza l'anima
ma invita alla ribellione.
E' difficile fare poesia in città
non ci si può appigliare
alla nascita della primavera o
alla magica neve del freddo inverno;
la tentazione è allora
di scavare nel proprio tormento
e trovare solo quello
che non abbiamo avuto
quello che non abbiamo dato.
Immagini refuse di qualcosa
che avrebbe potuto essere
ma non è stato.
Arianna ha lasciato andare
il suo filo e più
non si è usciti dal labirinto.
Scavati i ricordi
si scopre che non c'è
né pieno né vuoto
né cura né strazio,
le parole perpetuano la sofferenza
ed è meglio affidarle
alle nebbie della smemoratezza.

                      Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati

                   

mercoledì 11 aprile 2012

La forza della vita

Sostegno e stabilità
siamo tutti interessati a loro
e cercatori di essi,
a volte ci appoggiamo all'amore,
a volte alla ricchezza o alla fortuna,
ma dov'è il ramo di pesco fiorito
che cerchiamo?
Deboli e insicuri
andiamo incontro
a sogni rilucenti,
a voci rimbombanti
e cadiamo in tranelli.
Allora ci rannicchiamo
sotto una coperta di speranze
e quando viene la sera
tiriamo fuori la testa timorosi.
Forse se aprissimo quella porta
aldilà troveremmo
sostegno e stabilità.
Non dobbiamo essere
sacchi di spazzatura
allineati sui marciapiedi delle città
che aspettano il camion della nettezza urbana
che viene a ritirarli.
Riconciliamoci con le stelle
ci sarà pure un centro
attorno a cui danzare.
Non tutto è orrore e decadimento,
in fondo al cunicolo
c'è una luce bianca
e seppur fioca mostra la via.
Dall'ombra emergono
la forza e la bellezza della vita
e la paura non ci assale.

                   Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati


giovedì 5 aprile 2012

Dubbio

Essere come io sono o
essere come io non sono,
non so e non importa,
pallida la mia coscienza vive,
tra le mani mi scivola la vita,
non ho voglia di raccoglierne le ceneri
e lascio che un vento freddo le porti via.
Perché impossibili mi risultano
slanci di vita,
stanchezza d'amore
mi annebbia lo sguardo
e muti restano i desideri?
Molto tempo fa
la mia anima è stata ferita e
ancora non regge
alla pioggia e al vento
delle azioni altrui.
Gli altri entrano nei bar
e vivono con forza le loro storie.
La mia storia è perdente,
la mia storia incide solo sul nulla,
sull'abisso che ho in me.

           Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati






domenica 18 marzo 2012

Non temere la realtà

Non temere la realtà,
non essere scostante e mesto,
siediti e osserva il gatto
che gioca con il gomitolo di lana,
annusa l'aria della tua cucina,
l'odore di fritto non è profumo
ma dalle piastrelle alle pareti
una voce giunge da lontano.
Essa ti parla di miniature colorate
alla maniera cinese.
In mezzo alle foreste
tra i rami degli alberi,
tra foglie e fiori
ci sono uccelli azzurri e gialli,
cerbiatte fuggono dai cacciatori
che galoppano su cavalli bianchi e neri.
Dolci fanciulle passeggiano
con i loro ombrellini di carta
e i bambini rincorrono aquiloni.
Così solo alle pareti di questa vita
esiste un mondo idilliaco,
l'interno è una fucina
dove lavorano inganno e desolazione,
tristezza e rammarico.
Ma non temere, lascia andare
la tua malinconia alla deriva
perché sotto le pietre del tuo destino
cova una cenere di grandiosa letizia.

                    Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati



domenica 11 marzo 2012

anno 2012

Lontano dalle genti
ad Agarthi, regno
circondato da alte montagne,
centro del mondo e
terra originaria dell'umanità,
sotto la dura roccia,
c'è odore di nuova vita,
suoni sincopati e armoniosi,
colori limpidi e splendenti,
meraviglie della natura e
armonia di anime, paradiso.
Qui i signori del mondo
dominavano e dirigevano
le vicende della storia umana.
Invano i cavalieri si sono imposto
il compito di mantenere un rapporto
con questo centro segreto
dove la saggezza d'Oriente e
quella d'Occidente dovevano comunicare.
Fin da quando la Sophia,
la parte femminile di Dio
ha voluto generare il mondo
per eccesso d'amore,
senza chiedere il permesso
alla sua parte maschile,
è cessata la convergenza armonica
che lega scienza e spiritualità.
Dominio, comando, potenza, controllo
hanno offuscato la capacità
di risveglio interiore ed
è restato solo uno stagno
d'acqua malsana dove gracidano
rane e rospi tra erbe maleodoranti.
Quando tutto sarà spazzato via
con l'aiuto di forze soprannaturali,
allora inizierà l'età dell'oro,
l'era dell'Acquario,
il cambiamento che ci porterà
sulla soglia di un progresso spirituale
che, raggiunto, consentirà
l'accesso a nuove dimensioni dell'esistenza.
Il serpente Kundalini si risveglierà in noi
e il terzo occhio ci farà vedere
cose ora invisibili e impalpabili,
avremo la possibilità di cogliere
significati e correlazioni
prima nascosti negli eventi dell'Universo
e potremo agire su di essi
in nuovi modi metafisici.

                               Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati




sabato 3 marzo 2012

Donne

Donne si danno da fare,
sembrano animali stanchi e cupi,
non è il denaro né l'ambizione
a trattenerle in quella catena
di ostacoli e piccole soddisfazioni,
è la cosapevolezza che qualcuno
a casa sa della loro esistenza.
Piccole esistenze,
non dei immortali
hanno costruito palazzi,
strade, città, mondi.
Piccole esistenze tra
disincanto e illusione,
senza alti orizzonti,
miopi, metodiche,
non eroiche ma coraggiose.
Piccole esistenze di madri,
mogli, sorelle, figlie, compagne
e amiche che esistono non in sé
ma nella loro funzione.
Amiamole non dimentichiamole in un angolo.

                              Autore: Ivana Tata




venerdì 24 febbraio 2012

Tutti i giorni

Camminare tra la gente,
salire sulla metropolitana affollata,
ognuno fatica la sua vita
e tutti tendono alla felicità.
Siamo marionette
ma il nostro cuore è vivo,
batte, s'infiamma,
abbassa la sua luce.
Non sempre siamo acqua che
prende la forma del recipiente,
a volte evaporiamo,
a volte possiamo bollire.
Abbiamo bisogno di credere
nell'amore, nel lavoro, in Dio,
in qualsiasi filosofia,
perché questa è la guida
che ci indica la strada.
Senza ci lasciamo andare
e anneghiamo in pozzanghere
fangose sparse sui marciapiedi.

                 Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati


lunedì 20 febbraio 2012

Acqua colorata

Acqua rossa che hai lavato i baci
che si stampavano sulle labbra,
che si posavano sulla pelle
come le farfalle si posano sui fiori.
L'amore come un faro nella notte
indicava la via ai naviganti,
ora non c'è più nessun guardiano.

Acqua verde che hai accompagnato
le parole che portavano un messaggio
attraverso le praterie dell'anima,
parole per costruire strade
per collegare città,
parole antiche e moderne
per partecipare ai riti
e scambiare doni.
I falchi, avari, però non hanno portato doni.

Acqua gialla carica di sabbia,
hai rotto tutti gli argini,
hai esondato portandoti via
la superbia e l'odio.
Ma ancora le genti rabbiose gridano
e soffocano poveri fanciulli
d'Africa, d'Asia, d'America
in nome di guerre purificatrici.


              Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati



venerdì 17 febbraio 2012

Leggimi...

Non leggermi come un libro di matematica,
formule e teoremi non servono a spiegare
lo spazio in cui vivo.
Spazio discontinuo, sospeso
tra storia e poesia.
La storia è la mia,
la poesia è quella che sta nel mondo,
poesia perfetta a cui anelo.
Leggimi come uno spartito di musica,
cerca tra le note il ritmo
che più ti si addice e suona
e balla e lasciati andare, ...canta.
Leggimi come un quadro antico,
ascolta il professore d'arte
che ti spiega le figure mitologiche
qui ritratte con maestria dal pittore
e immagina il suo tempo,
tempo diventato eterno

                             Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati

venerdì 3 febbraio 2012

Colloquio tra innamorati

capitolo I

donna:" Arrivi con passo forte ma non pesante,
              il tuo sguardo allarga l'orizzonte e lo trapassa,
              raggiunge l'infinito.
              La tua voce mi è intima,
              entri bussando alla mia porta
              e con te entrano la luce e i colori del mondo ".
uomo:" Ti porto la mia vita stanca e allo stesso tempo
              la voluttà di una bocca affamata d'amore.
              Sei tu il mio desiderio,
              la mia anima diventa bella
              quando vede nei tuoi occhi
              bagliori di miele dorato
              ed io son qui a goderne ".
donna:" Tu incontri in me
              quell'acqua di sorgente che disseta,
              posso distendere per te
              una bianca tovaglia di lino
              e riempire di ciliegie tazze d'argento ".
uomo:" Non oso togliere il velo
             che avvolge la tua purezza,
             ho paura di spezzare il sogno
             e che tu ti dissolva
             in una porporina gialla come una fata ".

capitolo II

donna:" Il mio cuore prosegue a sbalzi,
              ora è un uccello azzurro
              ora è un corvo gracchiante.
              Il principe è sceso da cavallo
              e si è nascosto tra le genti stolte.
              Non conosco più il tuo sorriso,
              il crepuscolo è sceso,
             non siamo più la rosa e il suo profumo ".
uomo:" Non mi porti più allegria,
             qualcosa di scuro si frappone tra noi.
             Il tuo amore mi ha costruito imtorno una cancellata
             e fra le sbarre la mia libertà vuole fuggire ".
donna:" Abbiamo lasciato che il troppo amore
              soffiasse sulla barca
              come un vento di tempesta
              e siamo stati scaraventati a riva ".
uomo:" Dovevamo lasciare che i nostri bisogni diversi
             danzassero tra noi perché
             l'amore è un mare in movimento    
             tra le sponde di due anime
             dice il poeta ".

                             Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati










mercoledì 25 gennaio 2012

I Padri


Ci vogliono insegnare molte cose i padri,       
non hanno però significato compiuto           
ma solo comunicazione emotiva,
hanno una dimensione teatrale
a cui aspiriamo o che rifuggiamo.
Ah ! Se potessero esistere solo
se li abbiamo amati,
se loro ci hanno amato !
Non sempre offrono la mano
e aiutano ad attraversare
boschi oscuri,
ti accarezzano spesso
con tra le mani aghi pungenti.
Raccontano storie che scricchiolano,
sono aironi con ali spezzate,
non sono in grado
di volare alto in azzurri cieli,
né di planare su pianure erbose e fresche.
Abbiamo bisogno del loro calore
ma essi stessi non sanno come scaldarsi.
Poveri padri temuti e odiati,
deboli padri che ci hanno deluso.
Padri che ci hanno spinto fuori
dal tepore della tana
ma non ci hanno insegnato
strade nuove e sicure.
Pochi di loro conoscevano la verità
e rispondevano al cenno
della nostra mano
mentre si allontanavano.
Noi figli siamo quello che
i loro pensieri hanno stampato.

                       Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati