sabato 17 novembre 2012

Prigione

Non potevo fuggire da quella prigione,
non avevo esperienza, non avevo
impudenza né risolutezza,
piccola bambina di vetro
tra lanci di pietre di fango e paura.

Non avete voglia di ascoltare
le mie inquietudini?

Allora  posso raccontarvi
di bianche braccia amorose
che cullavano i sogni fatati
dei riccioli d'oro,
ma questo non era mio.

Però erano miei i grandi occhi
attraverso i quali potevo contemplare
attimi di cielo e mi sorprendevo.
La mia voce affidata al vento
raggiungeva luoghi lontani
e là cantava.
La mente creava giochi e feste
e con questi si allietava
e la mia stanza 
si riempiva di stelle.
Attraverso la serratura
Alice entrava nelle meraviglie
ed era libera.
  
            Autore: Ivana Tata