lunedì 9 luglio 2012

Sul tram

Una ragazza con un fiore in mano
sale sul tram e non vorrebbe mai partire,
i suoi occhi cercano fuori dal finestrino
quello che le ha aperto una visione azzurra,
che ha fatto volare la colomba  
su un mare ormai calmo.
Tornare a casa è troppo presto,
allungare si dovrebbe questo attimo,
la sera è di festa e il cuore ha voglia
di afferrare tutte le luci intorno
per brillare d'amore.
Aspetta, non andartene, viviamolo qui l'eterno.

Una donna seduta su di un sedile scomodo
ha fretta di partire, la giornata ha lasciato
sulle sue braccia stanchezza e fredda solitudine,
l'unica consolazione è il suo nido
dove l'attendono uccellini allegri.
Presto, presto si deve tornare perché
nella borsa non porta solo pane,
anche speranza e tenerezza d'amore
che potrebbero consumarsi e abbruttirsi.

In fondo al tram, in un sedile isolato,  
siede un uomo che pensa,  
pensa a se stesso e alla parte che interpreta.  
Innamorato stanco, deve parlare alla sua donna  
dell'amor che è stato, ora non più presente.  
Quella stella non si riflette più nei suoi occhi,  
non risplende, non illumina la strada,  
è avvizzita come le mammelle di una vecchia.  
Tornare a casa è pesante,  
accettare la sconfitta è difficile e   
non sa se il tram deve partire o restare.

                        Autore: Ivana Tata @tutti i diritti riservati













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